Le vaccinazioni del gatto si dividono in due gruppi: obbligatorie e non obbligatorie. Della prima categoria fanno parte i tre vaccini che compongono la cosiddetta "trivalente", ovvero rinotracheite (herpes virus), calicivirosi (calici virus) e gastroenterite virale (panleucopenia).
Queste tre malattie infettive, allo stato attuale della medicina veterinaria, non possono essere curate in quanto non esistono terapie: il vaccino rappresenta quindi nei loro confronti l'unica difesa. Sono profilassi obbligatorie, quindi dovrai vaccinare il tuo micio anche se vive in casa e non ha mai contatti con altri gatti.
Il tasso di contagiosità di queste malattie è tale, infatti, da coinvolgere qualsiasi soggetto indipendentemente dal suo stile di vita. Si tratta di infezioni gravissime, il cui esito è spesso mortale e che comportano per il gatto grandi sofferenze.
Quindi, non rischiare: segui le profilassi con i tempi e le modalità previste e assicurerai al tuo piccolo amico una vita lunga e serena. I gatti vanno vaccinati a partire dalle 8-10 settimane di età; prima di allora, il loro sistema immunitario è ben protetto dagli anticorpi del latte materno.
Una volta effettuati i tre vaccini di base, il micio sarà coperto per la durata di un anno: alla scadenza indicata sul libretto delle vaccinazioni dovrai sottoporlo al richiamo annuale, così da rinnovare l'efficacia della profilassi.
In alcuni casi particolari (gatto che frequenta gli spazi esterni; gatti provenienti da colonie, gattili o altri contesti promiscui) il veterinario potrà aggiungere alla trivalente uno o più vaccini facoltativi: i principali sono FeLV (leucemia felina), peritonite infettiva felina (FIP), clamidiosi e antirabbica.
Quest'ultimo, generalmente facoltativo, è richiesto obbligatoriamente all'estero, in alcune zone del territorio italiano e alle esposizioni feline.