Più frequenti tra i gatti che vivono all'esterno, i parassiti possono colpire anche i soggetti domestici a motivo della loro grande diffusione. Questi piccoli organismi si installano sulla cute o nel sistema gastrointestinale del gatto nutrendosi di sangue e di tessuti. Conoscerli aiuta a mettere in atto le giuste strategie per prevenirli e combatterli. Vediamo in dettaglio quali sono.
- Parassiti esterni
A questo gruppo appartengono le pulci, le zecche e i pidocchi: si tratta di insetti "flebotomi" che si ancorano saldamente alla pelle e vivono succhiando il sangue dell'ospite. Oltre a scatenare irritazioni, dermatiti, perdita di pelo e altre affezioni cutanee, questi parassiti possono trasmettere virus e batteri responsabili di gravi patologie. Nella maggior parte dei casi sono invisibili ad occhio nudo: il gatto infestato ne rivela la presenza attraverso sintomi quali il prurito insistente, le lesioni da grattamento, la cute e il pelo in cattive condizioni.
Per debellarli e prevenirne la ricomparsa, in genere è sufficiente un buon antiparassitario specifico per gatti. Diverso è il caso delle otoacariasi, ovvero le infestazioni da acari delle orecchie: individuabili da un abbondante cerume di colore nerastro nel padiglione auricolare, provocano nel gatto un prurito insopportabile e la tendenza a tenere la testa piegata su un lato. Se non viene curata tempestivamente, questa infestazione degenera in complicanze molto serie che possono portare anche alla perdita dell'udito: qualora il tuo gatto ne sia colpito, quindi, rivolgiti subito al veterinario.
- Parassiti interni
Come le tenie, la giardia e i vermi tondi. Possono introdursi nell'intestino del gatto con varie modalità: ingestione di carne già infetta, uova presenti nell'ambiente e sulle superfici, elevato livello di promiscuità tra gatti, contatto con topi e altri ospiti intermedi. I cuccioli possono assumerli con il latte materno: ecco perchè è importante sverminarli già nelle prime settimane di vita. Come è possibile accorgersi se il proprio gatto è infestato? Due sono gli indizi: i malesseri gastrointestinali e lo stato delle feci.
Il gatto che ha contratto i vermi può soffrire di diarrea, vomito ricorrente, inappetenza, dimagrimento eccessivo, prostrazione, svogliatezza. Alcuni vermi sono facilmente individuabili nelle feci: gli ascaridi, ad esempio, somigliano a degli spaghetti cotti. Mai trascurare una condizione di questo tipo: a lungo andare, infatti, i parassiti compromettono seriamente la salute del gatto, con complicanze che possono portare addirittura al decesso.
Le infestazioni da parassiti intestinali non possono assolutamente essere risolte con le cure "fai da te": solo il veterinario, infatti, è in grado di diagnosticare l'esatta tipologia di parassita e di prescrivere il farmaco adeguato con i modi e i tempi di somministrazione più idonei.