Dallo svezzamento all'età adulta, la corretta alimentazione del tuo gatto come deve essere?
Iniziamo con una precisazione: l'alimentazione del gatto a partire dalle 8-10 settimane di vita deve sostituire il latte materno, quindi è importante che ne possieda le medesime proprietà nutrizionali. L'alimento per lo svezzamento del gatto deve quindi contenere proteine, aminoacidi, vitamine, minerali, carboidrati, fibre, acidi grassi essenziali.
Questi nutrienti sono indispensabili anche in età adulta, ma durante lo svezzamento del gattino devono essere presenti in una concentrazione più robusta per poter "costruire" le difese immunitarie e supportare la crescita armoniosa di organi e tessuti.
E quindi, cosa somministrare al gattino come prima pappa? Prerogativa di base dell'alimento per lo svezzamento dei gattini è la digeribilità, che deve essere altissima per non appesantire un apparato digerente ancora in formazione e quindi molto fragile. Per lo stesso motivo, il nuovo cibo deve essere introdotto gradualmente, abbinandolo dapprima al latte per poi, pian piano, sostituirlo del tutto.
Chi preferisce optare per un'alimentazione del gatto "casalinga", potrà preparare al gattino una carne lessata e frullata finemente. Ideale in tal senso è il pollo, in quanto leggero ed ipoallergenico. In alternativa si può utilizzare una mousse industriale specifica per gattini in crescita, facilmente reperibile in commercio.
In tutti i casi, la modalità di somministrazione corretta prevede inizialmente un paio di cucchiaini, da mescolare nel biberon al latte in polvere oppure, se il gattino è con la madre, proporre in un piattino. Giorno dopo giorno, si aumenta progressivamente il dosaggio fino a somministrare questa pappa come unico alimento.
Verso i quattro o cinque mesi si può passare ad una carne lessata o cotta a vapore e tagliata a pezzettini (non più frullata), oppure ad una crocchetta per gattini in crescita fino ai 12 mesi, che può essere abbinata ad un alimento umido della stessa gamma.
La formula dovrà avere la carne come primo e principale ingrediente ed essere priva di alimenti potenzialmente allergeni: attenzione, in particolare, alle fonti di carboidrati, che dovranno sempre essere ultra-digeribili (come il riso e l'avena).
Ottimi in tal senso sono i croccantini e gli umidi per gattini Grain Free, ovvero senza cereali, che uniscono ad un intenso potere nutritivo la massima tollerabilità.
In tutti i casi, il gattino deve avere sempre a disposizione una ciotola d'acqua fresca e pulita.
Al compimento dell'anno di età, il gatto entra nell'età adulta: avendo completato il periodo dello sviluppo, il suo corpo non ha più bisogno di alimenti specifici per lo svezzamento.
L'alimentazione del gatto, in questa nuova fase, diventa "nutrizione di mantenimento". Cosa significa?
Semplice. La qualità dei principi nutritivi resta la stessa; cambiano però i dosaggi che, non dovendo più supportare il processo di formazione, diventano più moderati e bilanciati.
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Antiparassitari naturali per gatti, quando e perché sono da preferire?
I parassiti esterni del gatto, ovvero le pulci, le zecche e i pidocchi, infestano il gatto soprattutto in estate, quando le alte temperature ne favoriscono la proliferazione. Se l'infestazione è già in corso, di solito si fa ricorso ad antiparassitari per gatti formulati appositamente per uccidere sia i parassiti adulti che le larve e le uova.
Tuttavia, in questo tipo di antiparassitari c'è uno svantaggio: contengono infatti sostanze chimiche che possono causare effetti collaterali nei gattini in crescita e nei gatti più delicati (gatta in gravidanza o allattamento; gatto con patologie, anziano o allergico). E non solo: anche quando il gatto è adulto, forte e senza particolari problemi di salute è opportuno utilizzare gli antiparassitari chimici per un periodo di tempo limitato, così da scongiurare l'insorgenza di allergie, problemi respiratori e dermatiti.
La soluzione? Gli antiparassitari naturali per gatti! Questi prodotti, infatti, sono leggeri e ipoallergenici perché la loro composizione è totalmente naturale: sono infatti realizzati esclusivamente con estratti di piante officinali quali la lavanda, il limone, il geranio, la menta e l'olio di neem. Ciò che accomuna tutti questi vegetali è l'odore sgradito agli insetti.
Di conseguenza, l'efficacia degli antiparassitari naturali per gatti risiede nel loro effetto repellente e quindi preventivo.
A differenza dei prodotti chimici, quindi, gli antiparassitari naturali per gatti non uccidono i parassiti ma li tengono lontani. Il fatto di non rilasciare sostanze dannose per l'ambiente non li rende solo sicuri per la salute di ogni gatto, ma anche totalmente ecosostenibili.
Quando usare gli antiparassitari naturali per gatti?
Nei gatti più piccoli e delicati, gli antiparassitari naturali possono essere usati sempre, perché sono completamente ipoallergenici. Rappresentano quindi l'alternativa ideale quando il gatto non può utilizzare gli antiparassitari chimici (come nei casi di gravidanza, età avanzata, particolari allergie o patologie, gattino in crescita).
Di più: gli antiparassitari naturali sono perfetti per qualsiasi gatto in inverno, autunno e primavera, ovvero nelle stagioni in cui la diffusione dei parassiti è meno consistente e in cui quindi non è necessario un trattamento antiparassitario troppo forte.
Oggi, il mercato degli antiparassitari naturali per gatti offre una grande varietà di formulazioni. Ai prodotti "effetto barriera" come i collari e le lozioni è possibile abbinare shampoo antiparassitari e spray ambientali per proteggere in modo completo sia il gatto che gli spazi domestici.
Ricorda: il tuo gatto deve essere difeso dai parassiti tutto l'anno, non solo in estate, e anche se non esce mai. I parassiti del gatto, infatti, sono sempre in agguato, anche nelle mezze stagioni e nei mesi più freddi; anzi, in inverno amano annidarsi proprio nelle nostre case per trovare il calduccio di cui hanno bisogno.
Cure dentali di cane e gatto, le prestazioni del Centro Veterinario Aleandri si distinguono oggi più che mai per qualità ed accuratezza.
Fiore all'occhiello della struttura, le cure dentali per il cane e il gatto sono effettuate da uno staff veterinario d'eccellenza e con l'utilizzo delle tecnologie più avanzate.
Partiamo dalla diagnostica.
La visita odontoiatrica di controllo è il mezzo più efficace e sicuro per verificare la presenza di una patologia dentale nel cane o gatto. Con questo semplice ma importante gesto, soprattutto, è possibile rilevare le affezioni dentali e gengivali quando sono ancora allo stadio iniziale, evitando che peggiorino.
Lasciare che una patologia dentale progredisca può mettere in serio pericolo la salute generale del cane o gatto: col tempo, infatti, i batteri dentali possono passare nel flusso sanguigno, causando danni a cuore, reni e fegato.
Mai, quindi, sottovalutare le problematiche del cavo orale, ancor più in presenza di sintomi "rivelatori" come l'alito cattivo, la salivazione troppo abbondante, l'irrequietezza eccessiva, le gengive molto infiammate. Altro "campanello d'allarme" in tal senso è l'inappetenza, dovuta al forte dolore e alla difficoltà di masticazione.
Tra le patologie dentali del cane e del gatto, la condizione più diffusa è sicuramente il tartaro. Con questo termine viene indicato un deposito calcificato che ricopre il dente formando una zona scura. Quando non viene rimosso, il tartaro provoca ascessi, dolore, infiammazione, retrazione gengivale e infine perdita del dente.
La predisposizione genetica e un'alimentazione a base di cibi umidi sono tra le cause più comuni; tuttavia, non mancano i casi di tartaro abbondante e ricorrente anche nei cani e nei gatti che si nutrono prevalentemente di crocchette.
Cosa fare, quindi? Semplice: porta il tuo cane o gatto in ambulatorio. I nostri specialisti si prenderanno cura dei suoi denti con professionalità e amorevolezza.
Il Centro Veterinario Aleandri esegue in sicurezza ogni tipo di cure dentali per il cane o gatto, prima fra tutti la detartrasi periodica, con lucidatura finale e trattamenti antisettici/antibiotici.
Di più: lo staff medico della struttura ti supporta anche con consigli e indicazioni sulle metodiche "casalinghe" più efficaci per mantenere i denti del tuo cane o gatto sempre puliti e protetti.
Cani e gatti in gravidanza, un reparto di ostetricia tutto per loro? Assolutamente sì!
Per qualsiasi proprietario, poter contare su un buon centro di ostetricia per cani e gatti significa affrontare la gravidanza della propria amica a quattro zampe con la massima serenità.
Ciò che rende indispensabile questo particolare reparto veterinario, infatti, è l'assistenza accurata e amorevole con cui cani e gatti vengono seguiti durante tutto il periodo della gestazione, parto compreso.
Ma cosa fa, esattamente, un centro di ostetricia veterinaria?
L'attività principale del centro di ostetricia veterinaria consiste nel monitorare tutte le fasi dello sviluppo dei feti, controllando allo stesso tempo le condizioni di salute della futura mamma cane o gatto. A tale scopo, il centro di ostetricia per cani e gatti si serve di uno strumento prezioso e insostituibile: l'ecografia veterinaria.
Questa particolare metodica diagnostica consente di ottenere referti affidabili e precisi senza alcun tipo di rischio o effetto collaterale; in più, cani e gatti non vengono stressati, perché i tempi di esposizione sono molto brevi.
Con l'ecografia veterinaria, lo staff medico del centro di ostetricia per cani e gatti può seguire l'andamento della gestazione e intervenire tempestivamente in caso di complicazioni. Ma non è tutto: grazie all'esame ecografico si possono stimare sia l'età dei feti che la data del parto (diagnosi precoce ecografica).
Un buon centro di ostetricia per cani e gatti dispone inoltre di spazi dedicati e ben attrezzati per il parto cesareo, sia programmato che d'urgenza.
Cerchi un centro di ostetricia veterinaria con questi standard qualitativi? Scegli a colpo sicuro il centro di ostetricia per cani e gatti dell'ambulatorio veterinario Aleandri di Roma, punto di riferimento d'eccellenza di ogni gravidanza serena del cane e del gatto.
La gravidanza del gatto, cosa è importante sapere? In realtà, la gestione della gatta in gravidanza è più semplice di quanto si pensi.
La gestazione del gatto dura circa 64-67 giorni: in questo arco di tempo, la gatta incinta è perfettamente in grado di badare a sé stessa, ed è autonoma anche nel delicato momento del parto. Insomma, al proprietario di una gatta in gravidanza resta poco da fare in proposito: quel "poco" però, è di fondamentale importanza. Vediamo più in dettaglio di cosa si tratta.
Di solito, la gravidanza non cambia un gran che nella vita del gatto, specialmente durante la prima fase: è quindi importante ricordare che la gatta incinta non è malata, e che va lasciata libera di muoversi, saltare e giocare, se le va. L'unica limitazione riguarda gli ultimi giorni, quando è bene non farla uscire per evitare che partorisca lontana da casa.
All'umano spetta la cura della dieta, che dovrà essere più ricca e nutriente per sostenere adeguatamente sia la gatta che i feti (ottimi i croccantini e i cibi umidi specifici per gattini), e dei controlli veterinari.
Quando si parla di controlli veterinari per la gestazione del gatto, si intende quel complesso di visite ostetriche e di esami mirati (primo fra tutti, l'ecografia veterinaria) che il veterinario organizza secondo una precisa "tabella di marcia". È fondamentale seguire scrupolosamente questo calendario, così da monitorare attentamente lo sviluppo dei piccoli e verificare che la gravidanza del gatto proceda bene.
Nella fase finale, la gestazione del gatto è caratterizzata da alcuni cambiamenti: la gatta incinta, ormai molto appesantita, tende a muoversi di meno e ad appartarsi per riposare; può diventare più coccolona, oppure manifestare un'insolita irrequietezza. In questi ultimi giorni sarà bene lasciarla tranquilla, e predisporle una cuccia grande e morbida dove possa sistemarsi in vista del parto.
E, a proposito di parto: come comportarsi per assistere la futura mamma gatta nel modo migliore? Semplice: restando accanto a lei per tutta la durata del travaglio. Oltre a rassicurarla, la tua presenza ha la funzione di rilevare eventuali complicazioni, come sforzi improduttivi, grande sofferenza o perdite ematiche scure. In questi casi è importante contattare subito il veterinario: potrebbe, infatti, rendersi necessario un cesareo d'urgenza.